Ci siamo preparati a Ciné – Giornate Estive di Cinema parlando con i più virtuosi e innovativi esercenti cinematografici, proprio come hanno fatto Nicola Curtoni e Emilia Desantis con il loro progetto Giro dei Cinema.
Li incontreremo a Riccione, dove presenteranno il loro libro “Alla Ricerca della Sala”: nell’attesa abbiamo chiesto loro di raccontarci com’è stato vivere questa fantastica esperienza.
Com’è nata l’idea di Giro dei Cinema?
Nicola Curtoni: L’abbiamo pescata in Francia. Ho lavorato tre anni nei cinema oltralpe e ho conosciuto i due ragazzi che hanno fatto il Giro d’Europa dei Cinema. Poi ho incontrato Emilia.
Emilia Desantis: Sì, ad una lezione dell’università dove spiegava quello che avrebbe voluto fare. Mi ha colpito subito la sua incredibile curiosità e ho voluto cogliere anche io l’opportunità di conoscere da vicino questo mondo.
Quali sono le innovazioni che più vi hanno colpito durante il vostro viaggio?
NC: Sono tantissime: dai nuovi rapporti con il pubblico ai nuovi spazi, passando per la comunicazione e le architetture particolari. Anche in Italia c’è fermento, se ben meno della Francia. Mi colpiscono molto le sale che sono degli luoghi sociali/culturali completi, con spazi espositivi, librerie, bar, ristoranti. Con a volte un approccio ludico al cinema, con quiz, cena a tema, o delle vere feste al cinema.
ED: Personalmente sono rimasta colpita da quei cinema che lavorano per creare uno stretto rapporto con il pubblico, che cercano di rendere la proiezione di un film nel loro cinema qualcosa di speciale. Dal diploma per “la prima proiezione al cinema”, alla cena di Capodanno.
Ripeterete l’esperienza?
ED: La voglia dentro di noi c’è, vedere la passione che le persone mettono in questo lavoro dà tanta speranza.
NC: Sì, ci sarebbero ancora molte realtà da scoprire ma forse dovrebbero essere le istituzioni a promuovere questi lavori. Noi abbiamo fatto il nostro pezzettino, autofinanziandoci e con delle donazioni. Adesso siamo concentrarci sulla promozione del libro.
Cosa potete dirci del vostro libro “Alla ricerca della sala”?
NC: È un diario di bordo del viaggio, con gli incontri, le riflessioni e i sogni che ci hanno arricchito e nutrito. Una ricerca non-universitaria. Non abbiamo potuto incontrare tutte le persone che reinventano oggi l’esercizio in Italia ma speriamo di rendere con il nostro lavoro una parte della sua ricchezza.
ED: Inoltre, volevamo raccontare delle storie positive e cercare di scardinare quell’idea che la sala sta morendo. È un libro alla portata di tutti. È semplice, diretto e speriamo utile per chi ama o lavora in un cinema.
Come immaginate il futuro del cinema in Italia?
ED: Io sono positiva, credo che le persone non smetteranno mai di voler vivere l’esperienza di vedere un film in sala. Però oggi più che mai non possiamo puntare solo sul film, ma dobbiamo creare un luogo familiare, speciale e saperlo comunicare.
NC: Purtroppo rispetto alla Francia il futuro è più incerto. Le sale indipendenti dovranno lavorare sempre di più sulla comunicazione e sulle animazioni (eventi dentro e fuori sala, servizi aggiuntivi) per creare una propria identità e essere sostenibili. Conoscere cosa fanno altre sale indipendenti e prendere spunto può solo far bene!
Il libro “Alla ricerca della sala” è disponibile qui